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La Convenzione sul bando delle munizioni a grappolo

Principali interventi dell’Italia

La Convenzione sul bando delle munizioni a grappolo (Convention on Cluster Munitions – CCM), anche detta Convenzione di Oslo, vieta l’uso, la detenzione, la produzione e il trasferimento di munizioni a grappolo e impone la distruzione degli stock esistenti. Adottata il 30 maggio 2008 nel corso di una Conferenza Diplomatica tenutasi a Dublino, essa ha rappresentato il culmine di un processo avviato a Oslo nel febbraio 2007 a seguito del fallimento dei lavori della Convenzione su certe armi convenzionali (CCW) sullo stesso argomento.

Entrata in vigore il 1° agosto 2010, ad oggi essa è stata ratificata da 111 Stati e firmata da 12; tra questi, però, non figurano i maggiori produttori e utilizzatori (Brasile, Cina, Federazione Russa, India, Pakistan, Stati Uniti).

Sia nel processo negoziale che nella sua sostanza, la Convenzione di Oslo si è largamente ispirata alla Convenzione di Ottawa sul bando delle mine antipersona. Le sue disposizioni si riferiscono a cinque aree tematiche principali: bonifica e educazione ai rischi; assistenza alle vittime; distruzione dei depositi; cooperazione e assistenza internazionali e misure per la trasparenza. Tra gli obblighi principali che ne derivano per gli Stati parte troviamo i seguenti:

  • bonifica delle aree contaminate e sensibilizzazione delle popolazioni civili che vivono in prossimità di queste;
  • assistenza alle vittime di munizioni a grappolo che include cure mediche, riabilitazione e sostegno psicologico e sostegno alla reintegrazione economica e sociale;
  • distruzione dei depositi esistenti, al massimo entro otto anni dall’entrata in vigore della Convenzione per lo Stato parte interessato;
  • fornitura di assistenza ad altri Stati parte che può essere di natura tecnica, materiale o finanziaria;
  • presentazione di rapporti periodici con dati riguardanti, inter alia, le misure nazionali, legislative o amministrative, adottate per l’attuazione della Convenzione; la quantità e tipologie delle munizioni presenti nei depositi; le misure di assistenza alle vittime e le aree contaminate e la loro bonifica.

Da un punto di vista istituzionale, la Convenzione prevede riunioni annuali degli Stati parte, lavori annuali intersessionali (non regolari) e Conferenze di riesame quinquennali.

La seconda Conferenza di Riesame, svoltasi nel settembre 2021 sotto presidenza svizzera, ha rappresentato un importante passaggio per riaffermare i capisaldi della Convenzione.

Accanto a quella che è nota come la Dichiarazione di Losanna, il cui titolo è Protecting lives, empowering victims, enabling development, la Conferenza ha permesso agli Stati Parte di elaborare un Piano d’Azione per il quinquennio 2021-2026 per il raggiungimento di progressi significativi e sostenibili verso la piena attuazione della Convenzione. Cinquanta le azioni previste, corredate da appositi indicatori, e dedicate ai seguenti macro-obiettivi: universalizzazione, distruzione degli arsenali, analisi e bonifica, educazione al rischio, assistenza alle vittime, cooperazione internazionale, trasparenza, attuazione nazionale, misure per assicurare l’osservanza della Convenzione.

Dall’11 al 14 settembre 2023 si è svolta la XI riunione degli Stati parte della CCM. A quindici anni dall’adozione della Convenzione e a due dall’approvazione del Piano d’azione di Losanna, la Riunione ha permesso di esaminare i progressi realizzati e le sfide incontrate dagli Stati Parte in termini di universalizzazione, distruzione degli stocks, bonifiche, cooperazione internazionale, assistenza alle vittime, e ha offerto un’opportunità alla società civile per esprimere aspettative e preoccupazioni per questo tipo di ordigni il cui utilizzo continua a registrarsi in più aree geografiche (Libia, Nagorno-Karabakh, Siria, Ucraina, Yemen).

L’universalizzazione continua a essere una delle priorità della CCM, che nel corso del 2023 ha registrato le nuove adesioni di Nigeria e Sud Sudan. Tra i Paesi europei si segnala la mancata adesione di Grecia, Finlandia e Polonia.

La partecipazione italiana alla CCM

L’Italia, che ha partecipato sin dall’inizio a tutte le fasi del processo di Oslo e ha ratificato la Convenzione nel settembre 2011, considera questo strumento come una tappa fondamentale verso un aumento della sicurezza internazionale non solo per il ruolo che svolge nella promozione del disarmo, ma anche per il contributo che esso dà al rafforzamento del Diritto Internazionale Umanitario. Come insieme di misure che obbligano gli Stati parte all’identificazione ed eliminazione delle munizioni inesplose, che rappresentano una seria minaccia anche in situazioni di post-conflitto, la CCM offre anche un ulteriore mezzo per la protezione dei diritti umani e la promozione dello sviluppo.

Tra le priorità italiane relative all’attuazione della Convenzione di Oslo spicca la sua universalizzazione, in particolare la ratifica da parte dei maggiori produttori e possessori di munizioni a grappolo. L’adesione universale a questo strumento appare ancora più urgente e necessaria alla luce dell’utilizzo presunto di questi ordigni in numerose aree di conflitto.

L’Italia attribuisce anche un valore primario alle attività di cooperazione e assistenza internazionali, necessarie per la piena attuazione della Convenzione. Negli ultimi anni, il nostro Paese ha investito in modo rilevante in programmi di assistenza che si sono concentrati in particolare sulla bonifica di mine e ordigni inesplosi, tra cui le munizioni a grappolo, la distruzione di depositi esistenti e l’assistenza alle vittime. Tra i Paesi che hanno beneficiato del sostegno italiano vi sono l’Afghanistan, la Somalia, la Libia e la Palestina. Nel settore dell’aiuto umanitario, infine, la protezione di gruppi vulnerabili in situazioni di conflitto ed emergenza rappresenta un’ulteriore priorità per le nostre istituzioni.

Dal punto di vista nazionale, l’Italia – che non è mai stata produttrice di munizioni a grappolo – ha completato nel 2015 la distruzione delle dotazioni in possesso delle sue Forze Armate.

Da settembre 2023 l’Italia è co-coordinatore per le bonifiche e la riduzione del rischio (art.4).

Principali interventi dell’Italia

Dodicesima Riunione degli Stati Parte- Ginevra, 10-13 settembre 2024

Amb. Leonardo Bencini

Undicesima Riunione degli Stati Parte – Ginevra, 11-14 settembre 2023

Amb. Leonardo Bencini:

Decima Riunione degli Stati Parte – Ginevra, 30 agosto – 2 settembre 2022

Cons. Tancredi Francese:

Documenti e risorse utili

Text of the Convention on Cluster Munitions

Second Review Conference of the Convention on Cluster Munitions

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